ACCUMULATORI SERIALI DI UMANITÀ
ideazione e direzione artistico-pedagogica TYNA MARIA
COS'è RI-FIUTAMI
IL PROGETTO
Dalla Storia familiare di Tyna Maria, artista impegnata nel sociale, e dal suo invito a “fare di ogni esperienza un Senso nuovo e più grande”, nasce Ri♻️fiutami – accumulatori seriali di umanità: un progetto che intende provocare riflessione sull’esperienza delicata e sofferta di chi vive il disagio dell’accumulo seriale, offrendo spunti per una sensibile osservazione verso “una Vita da comprendere” prima ancora che un “problema da risolvere”.
Ri-fiutami è il provocatorio invito a non lasciarci soli e incompresi nelle nostre sensibilità, è il coraggio di “riciclare” il concetto di rifiuto in ambito sociale in un “fiutare di nuovo” l’Altro, entrando nei suoi odori e nei pori del suo Mondo interiore, facendo dell’esperienza dell’incontro un motivo nuovo per riguardare alla nostra Vita.
Ri-fiutami desidera costruire coralmente uno spazio dove accumulare esperienze e competenze, coinvolgendo Associazioni, Famiglie, Istituzioni, e stimolando sensibilità collettiva attraverso percorsi di pedagogia relazionale e interazione partecipativa al Bene comune, per essere risonanza del dignitoso valore di un dolore che, nel suo potenziale generativo, scuote interrogativi e cura sociale.
Facendo memoria di un lungo e grave tempo di “distanziamento sociale”, desideriamo essere “accumulatori seriali di umanità", ascolto, reciprocità, rinforzo motivazionale alla Vita.
Desideriamo dare Voce all’intimo luogo emotivo di chi vive esperienze di emarginazione, incomprensione, pregiudizio, per essere coralmente promotori di quei vissuti profondi che fanno l’Uomo e che, a fatica, cercano di farsi spazio in un Mondo sempre più allenato alla sintesi delle emozioni.
Ri-fiutami è un progetto ispirato alla preziosa storia di Nicola Galileo, fratello di Tyna Maria, la cui vita è stata fortemente provata da molti e grandi traumi, che lo hanno portato gradualmente ad acuire un senso di solitudine esistenziale ed un timore nel perdere la stessa vita, oramai appesa ad un filo, per via di un’insufficienza renale allo stadio terminale, di cui era affetto negli ultimi dieci anni.
Il grido di Solitudine e il progressivo bisogno di contenimento affettivo che ha coinvolto la Vita di Nicola Galileo, viene definito in campo clinico Disposofobia- disturbo da accumulo compulsivo.
È un’emergenza sociale ancora poco conosciuta e indagata: in ambito clinico-sanitario è ancora in corso di sviluppo un protocollo di cura e una migliore gestione delle prassi risolutive ed è una difficoltà che tende a rimanere silente tra le mura domestiche, più che per vergogna, per un senso di dignità e difesa del proprio spazio vitale, sebbene compromesso, che al contempo acuisce inevitabilmente un graduale e crescente isolamento.